L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha parlato del caso Garlasco e del suo “sogno” su come sarebbero andate le cose per Chiara Poggi.
La pista del sicario ribadita ancora una volta ma anche nuove teorie e un “sogno”. L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, è tornato a parlare del delitto di Garlasco e di come sarebbero andate le cose in merito all’omicidio Chiara Poggi. Intervistato da Repubblica, il legale ha sottolineato anche alcuni aspetti su Alberto Stasi che sarebbe stato “imbeccato” per dire determinate cose all’epoca dell’assassinio.

Delitto di Garlasco: l’ipotesi sicario
Intervenuto in un’intervista per Repubblica, l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, è tornato a parlare dell’ipotesi di un sicario legata all’omicidio di Chiara Poggi: “La figura del sicario è nella letteratura criminologica. Il modo in cui fu uccisa quella ragazza servì a confondere le acque. I sicari sono abilissimi. Entrano dovunque. Non li scopriamo mai. Ricorda cosa successe con Trotzky, in Messico?”, ha detto Lovati.
Il “sogno” dell’avvocato: esorcismi, Chiesa e Stasi
Nel corso del confronto con Repubblica, Lovati ha più volte precisato che i suoi pensieri non siano altro che un “sogno“. In questo senso ha anche aggiunto dettagli su cosa sarebbe avvenuto nelle vicinanze di Garlasco, precisamente al Santuario della Bozzola che si trova in località Madonna delle Bozzole in provincia di Pavia.
Questo sarebbe “un luogo alla periferia di Garlasco dove ogni mercoledì si praticava l’esorcismo. Poi emersero fatti di pedofilia”. In questo senso è stata posta una domanda precisa al legale di Sempio: “Chiesa assassina di Chiara Poggi? Non sarebbe la prima volta. Guardi che cosa è successo con la povera Emanuela Orlandi. Ma le ripeto che è un mio sogno. Non voglio guai”, la sua risposta.
E in merito a possibili collegamenti con Sempio: “Non ne abbiamo mai discusso. Lui non c’entra nulla con questa storia. Nemmeno con quegli ambienti di chiese e oratori. Lui è un comunista. Un disadattato”.
Diverso il discorso su Stasi e le sue parole dopo l’omicidio della Poggi: “Quando ne dici così tante vuol dire solo che ti hanno imbeccato”. E ancora: “Fu assolto fino al secondo grado e condannato a soli sedici anni. Non aveva alternativa. Finirebbe sottoterra. Ucciso dal presunto mandante? Più mandanti”.